Un Dossier davvero fuori dalle righe ed in cui la massima figura della psicoanalisi mondiale, Carl Gustav Jung, viene analizzato da Federico Divino sotto un’ottica nettamente e radicalmente diversa da quanto abbiamo solitamente imparato a conoscere dalla letteratura in materia. I moderni psicologi analitici ignorano semplicemente il coinvolgimento di Jung con l’Ariosofia, quella corrente culturale-filosofico-religiosa che fu l’animus del partito nazionalsocialista. Indubbiamente Jung non militò mai nelle file del partito e fu un uomo estremamente eclettico sia dal punto di vista politico che culturale ma il quadro che emerge non solo dagli studi di Divino ma anche da altre pubblicazioni degli ultimi anni è quello di un Jung che fu sempre “riservatamente” vicino a certe ideologie al punto che, dopo la guerra, intrattenne un lungo rapporto con Miguel Serrano. Le opere e il lavoro di Jung costituiscono necessariamente uno spartiacque nella comprensione della mente umana, il suo interesse addizzionale per il misticismo, l’esoterismo, la stessa ufologia, ci mostrano una personalità profondamente curiosa e poliedrica, ma questi stessi temi ebbero un loro bacino di coltura anche nel nazismo e gli stessi ambienti a cui Jung fece riferimento in un certo periodo della sua vita si legarono con questa stessa ideologia politica. L’approccio di questo DOSSIER è indubbiamente poco politically correct dal punto di vista classico ma è proprio questa sua genuinità a renderlo ancor più unico in quanto, forse per la prima volta e senza buonismi di sorta, svela alcuni aspetti nascosti e quasi mai dibattuti del grande rivoluzionario della mente!


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